Non prendere ciò che non ci viene dato liberamente
Yoga Sutra II.37
“Quando (lo yogin) non desidera più appropriarsi
è stabile nell’onestà, le ricchezze interiori si presentano spontaneamente”.
Siamo convinti di non essere ladri solo perché non andiamo a rubare nelle case, non organizziamo truffe, non prendiamo merce dagli scaffali dei market. Eppure, molti di noi sono ugualmente ladri e non lo sanno.
Ho recentemente smesso di frequentare un corso che avevo pagato anche molto, molto caro perché i corsisti non avevano nessun rispetto del tempo altrui.
E non parlo di pochi minuti (che pure trovo cafonissimi) ma mezz’ore ed oltre.
La cosa più terribile però è stata che anche per i direttori ed i relatori del corso, molti dei quali personaggi famosi del mondo del giornalismo e della cultura,
il furto di tempo andava benissimo.
O lo commettevano anche loro o ne erano complici succubi.
La strana ero io.
Così da un giorno all’altro sono sparita.
Ebbene. La ciliegia su questa pessima torta è stata che nessuno mi ha mai cercata per sapere perché.
Questo è il bel mondo che c’è attorno a noi. E questo andrebbe osservato alla luce della Scienza dello Yoga.
Patanjali non dice “non rubare” ma: “non prendere ciò che non ti viene dato liberamente”.
Quando incontriamo o telefoniamo ad una persona e sbottoniamo senza controllo la nostra bocca in profusioni di racconti personali ci siamo mai domandati se quella persona volesse, potesse, avesse tempo per ascoltarci?
Il tempo di questa persona che, gentile o timida, non riesce a sottrarsi al nostra invasione, alle nostre insistenze, alle nostre richieste, ci siamo mai chiesti se potendo scegliere non lo avrebbe concesso a noi? Non glielo stiamo forse rubando?
Quando arriviamo tardi ad un appuntamento, ad un corso, all’inizio di uno spettacolo teatrale, ci siamo mai chiesti cosa stiamo imponendo all’altro? Attesa, furto del suo tempo, rinuncia, disagio.
E non è questo un furto di qualcosa a qualcuno?
Vedere, avere consapevolezza e poi governare queste distrazioni, queste mancanze significa ‘non prendere ciò che non ci viene liberamente dato’. Ed anche questa è disciplina dell’anima.
Proviamo a domandarci quante volte prendiamo cose che non ci vengono liberamente date.
Linee pratiche dello Yoga
Nella nostra vita di relazione e sul tappetino non rubiamo tempo, non arriviamo in ritardo, curiamo il nostro spazio, impariamo a governare le nostre parole.
Questo è Asteya.